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Chi siamo ...

Cari amici ed appassionati di questa meravigliosa razza, mi chiamo Annarosa e vivo da più di 30 anni in un paesino nella provincia di Roma, in mezzo alle colline tra le città d’arte di Tivoli e Palestrina. Ho trascorso buona parte della mia infanzia con i miei nonni materni, a contatto con la natura e gli animali, e questo mi ha portato a non amare i luoghi affollati e le grandi città. Sin da piccola ho sempre desiderato avere un cane tutto mio, ma i miei genitori, che all’epoca abitavano a Roma, non mi hanno mai permesso di averlo. Di questa mancanza ne ho sofferto veramente moltissimo, e ricordo che in una circostanza gridai piangendo: “Quando sarò grande, avrò una casa mia e piena di animali!”. Dopo essermi sposata ho avuto svariati cani, e a 40 anni sono riuscita persino a coronare un sogno che pensavo sarebbe rimasto per sempre in un cassetto, quello di prendere un puledro tutto mio! Si, oggi possiedo una meravigliosa cavalla di nome Rocket! E i gatti?? Domanderete voi…..Ebbene con i gatti non ho mai avuto un buon rapporto, vedevo il gatto come un animale utile a chi vive in campagna, il cacciatore che tiene pulito il terreno e che ti protegge dai rettili e dai topi grandi e piccoli. Mio nonno non amava i gatti, diceva che erano ladri ed opportunisti, ed io probabilmente sono stata in certo modo influenzata da queste idee..Il tutto fino al 2004, quando una gatta, che un paio di anni prima si era accasata nel mio terreno, non partorì un bel giorno 4 gattini. Posso dire onestamente “Povera gatta e poveri gattini!” nelle mani di una come me perfettamente ignorante in materia di gatti! Era la prima volta che in effetti io e le mie tre figlie avevamo una cucciolata così vicina.  Di solito le gatte, soprattutto in campagna, partoriscono nei luoghi più impensati, e li tengono nascosti fino allo svezzamento, e guai se si accorgono che hai scoperto dove li tengono!! Subito li spostano in un altro luogo!
Di questi 4 cuccioli 2 erano completamente bianchi e 2 grigi come la mamma. Quando aprirono gli occhi, ci accorgemmo che i 2 bianchi avevamo dei meravigliosi occhi blu! Ci lasciarono a bocca aperta. In ogni caso decidemmo di cercare delle buone famiglie alle quali affidarli, ma uno dei 2 bianchi era talmente bruttino che pensammo sarebbe stato impossibile trovare qualcuno che lo prendesse! Così decidemmo di tenerlo con noi. Ma “il bruttino” (che le mie figlie chiamarono Mignolo) man mano che cresceva si faceva sempre più bello, con quei meravigliosi occhi blu. Lo portammo quindi a far vedere alla nostra veterinaria di fiducia, la quale ci disse che era un Sacro di Birmania. Con l’esperienza di oggi posso dire che era a tutti gli effetti un SIMIL Sacro di Birmania, e che diventò il primo gatto della mia vita. L’ho amato tantissimo, me lo sono portato anche in viaggio e in vacanza, dormiva con me, era il primo animale che saliva sul mio letto. Ma purtroppo non è vissuto a lungo, solo 4 anni, e mi ha lasciato dentro un vuoto incolmabile. Fino a che nel maggio del 2010 ad una delle mie gemelle non è stato regalato un Sacro di Birmania, questa volta purissimo e con tanto di pedigree. Ma come spesso succede, il gatto si affeziona a un membro della famiglia che non è quello che lo ha preso. E così Ramses, il mio stupendo Red tabby, si è affezionato a me. Premetto che non avevo nessuna intenzione di cominciare ad allevare, anche perché facevo un lavoro che mi portava a trascorrere lunghi periodi lontano da casa, e quindi non avrei mai potuto delegare una tale responsabilità alle mie figlie. Ma a causa di circostanze famigliari sono stata costretta a lasciare quel lavoro (che tra l’altro mi piaceva moltissimo), e nel frattempo Ramses cresceva e si faceva sempre più bello. La storia di Mignolo e la sua prematura scomparsa, la paura di non ritrovare un animale che gli somigliasse perfettamente nell’aspetto e nel carattere, mi fece desiderare di avere una prole da Ramses e di riempire la mia casa di queste meravigliose creature. E così nel luglio del 2011 sono arrivata a Milano a prendere la mia prima femmina Sacro di Birmania, quella che oggi chiamo la mia Duchessa, una dolcissima Lilac point di nome Vissuthà Ploi Pai Lin. E’ con lei e con Ramses che ha avuto inizio il mio Allevamento.

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